Parrocchia Mosso Santa Maria

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La Chiesa

Tra arte e storia

La  Chiesa  Parrocchiale


       La chiesa parrocchiale di Mosso, dedicata alla  "B.V. Assunta", viene nominata per la prima volta in un documento del 1243, nel quale si afferma che era ornata da un porticato. Questa chiesa venne distrutta nel mese di marzo del 1306 ad opera dei seguaci di Fra’ Dolcino. Notizie della sua ricostruzione, presumibilmente avventa nel 1326, si hanno nella descrizione contenuta nella visita pastorale della seconda metà del XVI secolo.
       Nel 1430 viene eretta all’ interno della chiesa una cappella con un altare in onore di S. Antonio Abate e di S. Maria Maddalena.
       La visita pastorale più antica è quella del 1552; attraverso essa vengono fornite alcune informazioni sullo stato della chiesa, che ha un altare maggiore con un  tabernacolo ligneo in cattive condizioni, e alcuni arredi che sono altrettanto mal

conservati. Gli altari, compreso quello maggiore, risultano cinque.
       Nella visita pastorale del 1571 viene imposto di provvedere alla sistemazione di un tabernacolo dignitoso, in legno dorato, da collocarsi sull’ altare maggiore.
La chiesa aveva un ampio porticato che, in quel tempo, venne abbattuto e con il materiale di recupero completata la cappella della Madonna e ricostruito il portico di dimensioni ridotte in confronto al precedente.
       Una descrizione più completa si ha nella visita pastorale del 1573 nella quale si legge che la chiesa

Una fantasiosa visione dell'architetto Gabriele Prola, della chiesa parrocchiale di Mosso, inserendo gli elementi architettonici del monumentale campanile con una storica chiesa romanica di adeguate proporzioni; sicuramente massiccia, importante e di una certa rilevanza artistica.

aveva un altare maggiore rivolto a oriente Nella stessa navata l’altare di San Giovanni Battista e quello di Santa Lucia; e nella navata di sinistra, nei pressi del campanile, che era sormontato da una guglia a piramide, vi era l’ altare della SS. Trinità, ornato di affreschi, come lo era pure l’ altare successivo dedicato a Santa Maria Maddalena. La chiesa era quindi di tre navate , divise da tre colonne per parte in muratura, ricoperte di affreschi e complete nella volta e nel pavimento. Vi era il tradizionale architrave con il grande crocifisso e su una colonna era appeso il pulpito; la sacrestia non aveva pavimento e i paramenti erano conservati in casse e la facciata era completata da un portico.
       Nella visita pastorale successiva, del 1574, si rileva che erano state costruite le predelle degli altari e si era fatto scolpire un nuovo Battistero.
         Nel 1606, vengono effettuati alti lavori, ossia viene costruito un nuovo altare dedicato alla Madonna del Rosario e viene abbattuto quello di Santa Lucia; inoltre si

      nominano, per la prima volta, alcuni dipinti murali sopra il porticato della facciata.
       La chiesa, da quando emerge dalla relazione della visita vescovile, era però troppo piccola e si consigliava di spostare gli altari laterali dalle navate, per collocarli in apposite cappelle fuori dal perimetro della chiesa stessa.
       Fino al 1619 la chiesa non subisce mutamenti che avverranno, solo successivamente, in relazione alla sistemazione delle cappelle costruite per gli altari laterali.
       Ulteriori trasformazioni della chiesa ne determinano una parziale demolizione, verso il 1650 si diede inizio alla sua ricostruzione: s’ iniziò dal coro e dal presbitero che risultano in parte edificati intorno al 1661.
Nello stesso periodo venne costruito in nuovo altare in onore della SS. Trinità e risulta già stato scolpito il battistero in marmo, con la piramide di legno intagliato e sopra le navate della chiesa erano state edificate alcune camere che servivano per il predicatore del Quaresimale. Nel 1665 il coro era già stato ultimato.
       Negli anni successivi, intorno al 1692, furono costruite nella forma attuale le tre navate della
chiesa. A quell’ anno risale anche il primo organo della chiesa, posto a lato dell’ epistola, fabbricato a Bellinzago.

       Nel 1705 la chiesa ha otto cappelle laterali, dotate di altari e una sacrestia nuova ma è ancora troppo angusta per le esigenze della popolazione, pertanto si pensa di edificare un novo presbiterio e coro, allungando anche la navata di un’ arcata. I lavori iniziano nel 1732 e determinarono la distruzione delle due cappelle laterali – in capo l’ altar maggiore – e la loro ricostruzione. Nel 1734 i lavori terminarono.
       Sono questi gli anni in cui la chiesa parrocchiale di Mosso si arricchisce delle sue più pregevoli opere.
Si ricordano gli stuccatori, prima
Giovanni, Antonio e Pietro Seletti (clicca qui per saperne di più) che operarono già alla fine del XVII secolo, poi Pietro Giuseppe Martelli (clicca qui per saperne di più), tutti di Campertogno.  E' al 1734 che risale il decoro della finta cupola, rappresentante la gloria della Vergine, attribuibile ai pittori Luca Rossetti (clicca qui per saperne di più) e Greggio di Miagliano.   Al 1735 risalgono la costruzione dello splendido e monumentale altare maggiore a marmi policromi e di parte dalla balaustra, opere di Carlo Geronimo Argenti di Viggiù (clicca qui per saperne di più).  Al 1737 anche l’ altare, in marmo, della cappella di S. Antonio, opera attribuibile all’ Argenti. Nel 1743 venne dato incarico allo scultore

Gaspare Serra di Tollegno (clicca qui per saperne di più)di fabbricare un credenzone per la sacrestia e la piramide del fonte battesimale. Gli stalli del coro, opera dello stesso scultore, risalgono invece al 1751; dello stesso periodo e artista, il pulpito. Al 1748 risale la grande tela raffigurante l’ Assunzione della Vergine, eseguita dal pittore valsesiano Carlo Borsetti (clicca qui per saperne di più).
           
Nel 1817 venne sostituito l’ organo secentesco con un altro costruito dall’ organaro Giacinto Bruna di Miagliano. Per la sua collocazione fu costruita un’orchestra sulla porta principale della chiesa. Non fu un’opera ben riuscita pertanto nel 1835 iniziarono i contatti con i Fratelli Serassi di Bergamo (clicca qui per saperne di più), per la costruzione di un nuovo organo che venne ultimato nel 1840; per la sistemazione dell’ organo venne presentato un progetto per una nuova bussola.
           Tra il 1851 e il 1854 vennero eseguite nuove pitture all’ interno della chiesa, tra le quali quelle della cappella di S. Giovanni ad opera del pittore
Amedeo Augero di Torino (clicca qui per saperne di più).
       Nel 1826 iniziarono i lavori che determinarono la trasformazione attuale del campanile tardo romanico e, quindi la costruzione di una nuova cella campanaria.
       Nel 1875 la chiesa subì un’ ulteriore trasformazione e venne allungata di un’ arcata verso la facciata. Per l’ esecuzione di questi lavori fu necessario l’ abbattimento

dell’ antica facciata e del porticato e la costruzione dell’ attuale facciata, con l’ ampio portico, che si estende per tutta la sua lunghezza.
         Nel 1927 vennero eseguite nuove decorazioni sulla facciata e dipinta un’ immagine della Madonna Assunta, opera del pittore Belletti che il tempo ha irrimediabilmente cancellato.

Inoltre vennero posizionate in cima alla facciata, le statue dei Santi Domenico, Carlo Borromeo, Francesco d’ Assisi ed Eusebio: opere dello scultore Pietro Mosca (clicca qui per saperne di più)
           
Negli anni settanta venne collocata sulla facciata della chiesa una statua bronzea dell’ Assunta, opera dello scultore Giovanni Cantono di Ronco Biellese (clicca qui per saperne di più), che scolpì anche il Cristo risorto del Battistero.




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