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Le radici bibliche del Giubileo in Israele

Giubileo

Il Giubileo Ebraico


    Nonostante oggi sia una ricorrenza legata al mondo cristiano, il Giubileo trae origine da una serie di tradizioni, di cui la più antica si richiama al mondo ebraico. Ogni cinquant’anni era, infatti, stabilito un anno santo durante il quale era previsto il riposo della terra coltivata, la restituzione delle terre confiscate e la liberazione degli schiavi. Per segnalare l’inizio di questo anno si suonava lo yobel, un corno di ariete, e proprio da yobel viene il termine cristiano Giubileo.
    La  legge  di  Mose  aveva fissato per il  un anno particolare, al termine di…

…sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. (Lv.25,8)

Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua  famiglia . Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né  semina , né  mietitura  di quanto i campi produrranno da sé. Né farete la  vendemmia  delle  vigne  non  potate . Poiché è il giubileo, esso vi sarà sacro; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In quest'anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo. (Lv.25)

    La Sapienza divina che abbraccia i secoli e i millenni, che non si confonde con i governi di questo povero mondo, ignoranti oggi di quello che devono fare domani, guerrafondai, opportunisti, lividi di compromessi, era a conoscenza di un’elementare legge economica, senza

frequentare necessariamente la Bocconi:

   Il tasso d’interesse, all’atto del prestito di denaro, genera i cicli economici la cui durata è di circa di 35/70 anni, approssimativamente l’arco di tre generazioni. L’andamento del debito così strutturato è tale che, nella seconda metà del ciclo economico, diviene impossibile la restituzione del debito stesso. In tale circostanza si manifestano profonde crisi economiche con drammatiche ricadute sociali. Tra gli Ebrei dunque, il Giubileo rappresentava l’annullamento dei debiti, il cui pagamento era divenuto insostenibile per la popolazione.  

   Nella teologia dell'anno giubilare si concentra perciò una molteplicità di temi biblici e spirituali che da sempre hanno alimentato e continuano ad alimentare la vita del popolo ebraico. Tra i più importanti di questi aspetti sono da ricordare i seguenti:

1. L'impossedibilità della terra: l'affermazione dell'impossibile possesso della terra. La terra si sottrae al possesso dell'uomo, si rifiuta a un rapporto di sottomissione che sia solo funzionale e contesta la pretesa dell'uomo di ridurla a oggetto dominio;

2. La signoria di Dio: l'affermazione che signore e creatore della terra è Dio che, per non può essere l'uomo: La terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e" (Lv.25,23). Nella terra l'uomo è "forestiero" e "inquilino" nel senso che è ospite giacché ospitato da Dio che ne è l'unico e legittimo proprietario;

3. La gratuità: l'affermazione che, se l'uomo vive in una terra che non è la sua ma di Dio, vive in forza di una gratuità o grazia che è l'amore disinteressato di Dio: La terra produrrà frutti, voi ne mangerete a sazietà e vi abiterete tranquilli. (Lv.25,19).

4. La giustizia: L'affermazione che, se la terra è dono di Dio al bisogno umano, essa è di e per tutti e che ogni volontà

umana di accaparramento che neghi o arresti questa universale è peccato contro Dio e contro il prossimo. La giustizia, cuore del biblico e soprattutto profetico, è riconoscere l'amore gratuito di Dio nel mondo e assecondarlo facendo di esso il principio del proprio agire e del proprio essere. questo, secondo i profeti, è dalla giustizia, cioè dall'agire giusto, che fiorisce la, la pienezza dei beni per tutta l'umanità (Is. 32,15-20).
5. La fine delle disuguaglianze e delle ingiustizie: l'affermazione che, essendo la terra di Dio, in essa dovranno essere superate tutte le forme di sfruttamento, quelle che riguardano i beni della terra e soprattutto quelle che riguardano l'uomo nei confronti uomo.
6. Il perdono: l'affermazione secondo cui l'anno giubilare richiama ed esige il perdono, il suo inizio con la celebrazione della grande festa della Al decimo giorno del settimo mese... nel giorno dell'espiazione, farete la tromba per tutto il paese (Lv.25,9), L'anno giubilare istituisce
laà di un nuovo inizio, perché spezza non solo il determinismo delle sperequazioni ma quello della stessa colpa.

    Tuttavia, in quanto leggi, c'è sempre la possibilità che essi siano manipolate o distorte. Al tempo di Gesù, ad esempio, il senso del sabato era stato totalmente invertito. Non era più una sospensione del lavoro per il bene delle persone, ma si era trasformato in un peso per la loro vita. Gesù denuncia il travisamento della Legge in Mc. 2,23-28.
    La stessa legge dell'anno sabbatico si vede costretta a stabilire norme contro coloro che vogliono evitare o manipolare la remissione di debiti perché temono di perdere il proprio denaro se ne fanno prestito ai poveri in un tempo vicino al giorno della remissione.
    In Dt 15,9 si legge: Bada bene che non ti entri in cuore questo pensiero iniquo: È vicino il settimo anno, l'anno della remissione.

    Ecco perché l’Anno di Misericordia si annuncia già in Isaia 61 in una nuova prospettiva, non di Legge ma di Spirito, in una grande allegoria figurale dove il Giubileo di Israele preannuncia una liberazione non solo dal giogo dei debiti e dalla schiavitù dei corpi, ma soprattutto dalla prigionia del peccato per un nuovo Regno, quello di Cristo:


Lo spirito del Signore Dio è su di me
perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,

promulgare l'anno di misericordia del Signore,
un giorno di vendetta per il nostro Dio,
per consolare tutti gli afflitti,

allietare gli afflitti di Sion,
per dare loro una corona invece della cenere,
olio di letizia invece dell'abito da lutto,
canto di lode invece di un cuore mesto.
Essi si chiameranno querce di giustizia,
piantagione del Signore per manifestare la sua gloria.
................................
Poiché io sono il Signore che amo il diritto
e odio la rapina e l'ingiustizia:
io darò loro fedelmente il salario,
concluderò con loro un'alleanza perenne.




Sarà famosa tra i popoli la loro stirpe,
i loro discendenti tra le nazioni.
Coloro che li vedranno ne avranno stima,
perché essi sono la stirpe che il Signore ha benedetto.

Gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza,
mi ha avvolto con il manto della giustizia,
come uno sposo che si cinge il diadema
e come una sposa che si adorna di gioielli.

Poiché come la terra produce la vegetazione
e come un giardino fa germogliare i semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutti i popoli.


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