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Il Sacramento della Confessione

Giubileo

Il sacramento della Confessione


Fondamenti biblici del Sacramento della Confessione:

Gesù autorizzò gli Apostoli a rimettere i peccati.
Gv. 2,22-23: Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: 'Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi.

Gesù assegna a un gruppo ben definito di discepoli, gli Apostoli, il compito che dal
Padre era stato affidato a Lui.

Gv.2,21: Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi.

Erano solo gli Apostoli, come ci confermano Paolo e Marco:
At.1,1-2: Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio  fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli Apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo.
1Cor.15,5: …e apparve a Cefa e poi a tutti gli Apostoli...
Mar.16,14: …finalmente apparve agli Undici mentre erano a tavola…


Gesù alita sui discepoli e conferisce loro lo Spirito Santo:
Gv.2,22: …alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo".
per una missione ben specifica perché:
1Cor.12,4: Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito…
La pienezza dello Spirito sarebbe arrivata solo in un secondo momento:
Lc.24,49: E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto.

La missione specifica qui si concretizza nel potere di rimettere i peccati o… di non rimetterli:

Gv.2,23: …a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi.

E con questo, a mio avviso, limitatamente a quello che concerne il potere di rimettere i peccati, si è detto tutto:

I)   Gesù ha conferito agli Apostoli il potere di rimettere i peccati, il potere che aveva lui stesso ricevuto dal Padre.
II)   Non tutti i Cristiani hanno questo potere ma solo quelli che sono stati preparati a questo compito con un’adeguata istruzione e che hanno ricevuto un particolare ministero attraverso lo Spirito Santo.
III)   Gli Apostoli e coloro che dagli Apostoli sono stati investiti di questo ministero, lo gestiscono nelle forme che ritengono più adatte ai tempi: non è la grata, o il confessionale, o l’inginocchiatoio, o la sedia, o l’angolo di una stanza che giustifica il potere di assolvere, ma il mandato che è stato conferito nello Spirito dal Padre attraverso Cristo agli Apostoli.

Condizioni per la remissione della colpa

    Le prime due condizioni per il perdono e la remissione dei peccati sono la confessione della colpa e il pentimento.

    I Giudei, prima di ricevere il battesimo di Giovanni, confessano le loro colpe:
Mat.3,5-6: Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano.
    Pietro si getta ai piedi del Signore e si confessa peccatore:
Lc.5,8: Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore».
    Il figliol prodigo confessa il suo peccato:
Lc.15,21: Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.   

Giovanni ci assicura il perdono se riconosciamo i nostri peccati:
1Gio.1,9: Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e

giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa.

    E il Vecchio Testamento non si discostava dal Nuovo:
Esd.9,15; 10,1: …eccoci davanti a te con la nostra colpevolezza… Mentre Esdra pregava e faceva questa confessione piangendo
Nem.9,3: per un altro quarto essi fecero la confessione dei peccati e si prostrarono davanti al Signore loro Dio.
Bar. 1,14-17-18: Leggete perciò questo libro che vi abbiamo mandato per fare pubblica

confessioneperché abbiamo offeso il Signore, gli abbiamo disobbedito, non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio
Sir. 4,26: Non arrossire di confessare i tuoi peccati

    Le altre due condizioni sono il proponimento di non ripetere l’errore e l’intenzione di rimediare al male commesso, nei limiti delle proprie possibilità. Qui ci viene in aiuto l’incontro tra Gesù e Zaccheo:

... in Gerico, attraversava la città.  ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura.  corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là.  giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».  fretta scese e lo accolse pieno di gioia.  ciò, tutti mormoravano: «È andato ad alloggiare da un peccatore!».  Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto». ù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; il Figlio dell'uomo, infatti, è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». (Lc.19,1-10)

    In sintesi, contrariamente a chi pensa che il Sacramento della Penitenza sia un lavaggio rapido e di comodo adottato dalla Chiesa Cattolica, non conosce le condizioni del perdono elargito dalla misericordia del Salvatore, perché non ne ha letto la Parola. Provo a riassumerle:

-Confessione dei peccati
-Sincero pentimento di aver offeso la Bontà Infinita
-Schietto proponimento di non più ripeterli
-Proposito di emendare (là dove sia ancora possibile) al male commesso.

    Chi si accostasse consapevolmente al Sacramento della Misericordia senza i requisiti richiesti, ne uscirebbe con una colpa ancora più grave per aver profanato con la menzogna la generosità del Creatore.

 
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