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Settembre 2016: Matteo

Sante Messe > La Parola nell'Eucarestia




Matteo  e  altro
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SETTEMBRE   2016

1.gio1. 1Cor.3,18-23; Mt.13,31-35 La guida per entrare  nel Regno dei cieli, che è la comunione con Dio, è solo Gesù; proprio Lui, perché è il Risorto! Ma quel risorto è Gesù di Nazareth, il piccolo seme di senapa.
2.ven2. 1Cor.4,1-5; Mt.13,36-43Vero che c’è colui che semina il buon seme , vero che c’è colui che semina la zizzania, però gli uomini , rappresentati dal campo, hanno la responsabilità di decidere chi vogliono seguire.
3.sab3. 1Cor.4,6b-15; Mt.13,44-46 Il tesoro nascosto nel campo è la conoscenza di Dio che è posta solo in Gesù: Gesù è il campo che nasconde il tesoro. L’uomo lo deve riconoscere, per poter godere la pienezza della presenza di Dio.
4.sab3ore17. Sap.9,13-18; Fm.9-17; Lc.14,25-33 La sete profonda dell’uomo è la sete di Dio, perciò l’uomo ha bisogno di conoscere Dio, di conoscere il suo volere, perché solo in Lui trova pienezza.
5.dom4ore8. Sap.9,13-18; Fm.9-17; Lc.14,25-33Quando Gesù entra in noi, ci trasforma, perché ci mette in condizione di avere finalmente quell’umanità che è conforme al volere di Dio.
6.dom4ore10. Sap.9,13-18; Fm.9-17; Lc.14,25-33La nostra croce è la condizione derivata dal fatto che, volendo vivere solo in obbedienza al Vangelo di Gesù, perché hai la convinzione che solo in Gesù è la certezza di Dio, non sarai più riconosciuto proprio tra i cristiani.
7.lun5. 1Cor.5,1-8; Mt.13,47-52 Al termine della nostra vita terrena avremo l’intelligenza completa, perché vedremo e capiremo totalmente Dio; e quell’intelligenza di Dio sarà per noi gioia o tormento a seconda di come abbiamo vissuto la vita terrena.
8.mar6. 1Cor.6,1-11; Mt.13,53-58 Con più c’è una conoscenza umana, con più diventa difficile capire il mistero; con più uno pensa di dimostrare la conoscenza di Gesù, con meno è capace di comprendere il mistero.
9.mar6biella. 1Cor.6,1-11; Lc.6,12-19 La chiesa pecca perché si configura sulle abitudini umane; la chiesa pecca perché va in crisi solo quando si vede non all’altezza della mentalità umana, delle iniziative umane.
10.mer7. 1Cor.7,25-31; Mt.14,1-13 E’ necessario fare attenzione all’azione del diavolo, che si prende gioco dell’uomo e la condizione che permette questo è distaccarsi dalla convinzione che solo in Gesù trovi la verità.
11.gio8. 1Cor.8,2-7.11-13; Mt.14,14-21 La folla che sta seguendo Gesù vuole solo stare con Lui; questo ci fa capire che questa folla è veramente guidata da Dio.
12.ven9. 1Cor.9,16-19.22b-27; Mt.14,22-36 La chiesa pecca di poca fede, quando pur avendo la conoscenza del Vangelo, non riesce a porre il Vangelo di Gesù come criterio di vita al disopra di ogni altro criterio umano.
13.sab10. 1Cor.10,14-22; Mt.15,1-9 L’atto della fede è riconoscere in Gesù l’autorità di Dio. Solo in Lui l’uomo ha la certezza di conoscenza e di comunione con Dio.
14.sab10ore17. Es.32,7-14; 1Tm.1,12-17; Lc.15,1-32 La coscienza è la nostra volontà, è la nostra decisione : con la coscienza noi stabiliamo di aderire alla volontà di Dio che ci è data in Gesù.
15.dom11ore8. Es.32,7-14; 1Tm.1,12-17; Lc.15,1-32 La pecora smarrita è il simbolo dell’uomo che cerca l’ovile, ma nessuno le dà l’indicazione: solo Gesù diventa colui che dà all’uomo quella Verità che conferisce pienezza: la presenza di Dio.
16.dom11ore10. Es.32,7-14; 1Tm.1,12-17; Lc.15,1-32
La fede sincera è possibile solo se abbiamo ben capito che Dio non ci nasconde la sua volontà, ma ce la mostra solo in Gesù; Gesù è il modello dell’uomo che vive solo in conformità al volere di Dio.
17.dom11intercessione. Es.32,7-14; 1Tm.1,12-17; Lc.15,1-32 Il nostro intelletto deve essere liberato e chi può liberare il nostro intelletto è solo lo Spirito, perché solo Lui ci porta la pace derivata dalla libertà di chi può stare cn Dio che pone la sua dimora in noi.
18.lun12. 1Cor.11,17-26.33; Mt.15,10-20 Il diavolo agisce dentro nell’uomo: attacca l’intelletto dell’uomo, perché all’intelletto viene data la conoscenza e l’intelletto deve capire in modo intelligente la Verità, per decidere l’agire secondo Verità.
19.mar13.1Cor.12,12-14.27-31a; Mt.15,21-28 E’ solo dal cuore dell’uomo che escono le cose  buone o cattive. L’invito di Gesù è quello di essere coloro che danno la testimonianza del credere che solo in Gesù c’è la certezza che in Lui trovi Dio.
20.mer14. 1Cor.12,31-13,13; Mt.15,29-39 Il sentire compassione di Gesù verso la folla significa che Gesù vede la folla che è disorientata, è senza la guida e perciò non riesce più ad avere la sicurezza di essere con Dio.
21.gio15. 1Cor.15,1-11; Mt.16,1-12 Il divieto dei Farisei è la presunzione! I discepoli di Gesù devono stare attenti a non cadere in questa situazione farisaica: all’apparenza dicono di essere di Dio, ma il loro cuore è orientato solo all’ammirazione di sé.
22.ven16. 1Cor.15,12-20; Mt.16,13-20 Dove c’è presunzione trionfa la carne e il sangue e quindi c’è la chiusura alla rivelazione. L’invito di Gesù è invece quello di essere aperti alla rivelazione, perché solo così si può riconoscere Gesù, Signore.
23.sab17. 1Cor.15,35-37.42-49; Mt,16,21-23 Pietro nello scoraggiare Gesù a lasciarsi uccidere, mostra di non avere ancora la capacità di capire che il riconoscere Gesù, richiede di allontanarsi dal comune modo di leggere Gesù con le categorie degli uomini.
24.sab17ore17. Am.8,4-7; 1Tm.2,1-8; Lc.16,1-13 L’idolatria porta l’uomo a sperimentare il vuoto, perché si rivelerà l’inesistenza degli dei che sono costruiti solo dalla mente dell’uomo.
25.dom18ore8. Am.8,4-7; 1Tm.2,1-8; Lc.16,1-13 Il cristiano è colui che ha la certezza della conoscenza di Dio, non perché ci è arrivato con la sua mente, ma perché gode la grazia della rivelazione: Gesù Cristo.
26.dom18ore10. Am.8,4-7; 1Tm.2,1-8; Lc.16,1-13 Il cristianesimo non è una religione, ma è la risposta alla Rivelazione, all’unica rivelazione, quella che è solo in Gesù, il Cristo.
27.lun19. Prov.3,27-34; Mt.16,24-28 La dignità dell’uomo è posta nella sua ragionevolezza, perciò anche la fede ha bisogno della ragionevolezza, perché la ragionevolezza è quella che dà valore alle decisioni dell’uomo.
28.mar20. Pro.21,1-6.10-13; Mt.17,1-13 La dimensione che il Signore vuole da noi è la contemplazione di Lui: contemplare è il frutto dell’intelletto che sostenuto dalla sapienza sa riconoscere il mistero. E’ la saggezza che corrisponde dunque al cuore puro, che vede Dio.
29.mer21. Mt.17,1-13 L’autore della malattia è il diavolo: Gesù infatti guarisce, cacciando lo spirito immondo; questa è la radice della malattia.
30.gio22. Qo.1,2-11; Mt.17,22-27 Pagare le tasse al tempio significa dichiararsi estranei alla casa di Dio, la vera casa di Dio non esige il pagamento delle tasse, bensì il riconoscimento di Gesù.
31.ven23. Qo.3,1-11; Mt.18,1-10 Diventare come bambini significa diventare piccoli di fronte agli uomini, nel senso di non condividere il modo di pensare degli uomini, bensì vivere solo nel modo di pensare di Dio.
32.sab24. Qo.11,9-12,8; Mt.18,11-14 La pecora smarrita è il credente che fa l’esperienza di come sia contrastante il Vangelo di Gesù con il comune pensare degli uomini.
33.sab24ore17. Am.6,1-7; 1Tm.6,11-16; Lc.16,19-31 Il peccato dei politici è quello di voler guidare il popolo cristiano, senza far riferimento al Vangelo di Gesù per stabilire i criteri di guida.
34.dom25ore8. Am.6,1-7; 1Tm.6,11-16; Lc.16,19-31 La dottrina deve essere il mezzo con cui si istruisce il credente a calare nell’ordinarietà della vita il Vangelo, l’Annuncio del Vangelo.
35.dom25ore10. Am.6,1-7; 1Tm.6,11-16; Lc.16,19-31 La nostra vera libertà ha il suo fondamento nel poter avere un rapporto personale con Gesù, senza più intermediari. E’ Gesù infatti che ci fa liberi.
36.lun26. Gb.1,6-22; Mt.18,15-20 La fratellanza cristiana non è quella fondata sui parametri semplicemente sociali, ma è fondata sul riconoscimento dell’Unico Spirito, quello di Gesù. E’ l’Unico Spirito che fa di molti una cosa sola.
37.mar27. Gb.3,1-3.11-17.20-23; Mt.18,21-35 L’uomo ha un solo diritto che deve difendere a tutti i costi, perché è la sorgente della sua felicità: la libertà del rapporto con Dio.
38.mer28. Gb.9,1-12.14-16; Mt.19,1-12 Dove sta la vera conoscenza di Dio? E’ la grande questione che spiega l’avversione dei farisei a Gesù: dovevano dimostrare che Gesù dava una conoscenza errata di Dio.
39.gio29. Gb.19,21-27; Mt.19,13-15 I bambini sono per gli uomini incapaci di capire, per Gesù sono coloro che hanno invece la predisposizione a comprendere e accogliere lo Spirito della conoscenza.
40.ven30. Gb.38,1.12-21; Mt.19,16-26 La ricchezza che ostacola la conoscenza e la comunione con Dio è lo spirito del possedere, che inganna perché promette sicurezza, invece allontana dalla possibilità di godere la vera ricchezza che è il godere della comunione con Dio.


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