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Maggio 2017

Sante Messe > La Parola nell'Eucarestia

LUGLIO   2017

1.sab1. Gen.18,1-15; Mc.14,53- 65 La distruzione di Gesù dal punto di vista umano, prelude alla sua risurrezione, come ricostruzione, intesa come il rinnovamento del tempio: la nuova abitazione di Dio.

2.sab1ore17. 2Re.4,8-11.14-16a; Rm.6,3-4.8-11; Mt.10,37-42 Dio è Colui che deve ispirare tutto ciò che serve al vivere dell’uomo, pertanto tutto ciò che serve all’essere popolo deve provenire da Dio.

3.dom2ore7,45. 2Re.4,8-11.14-16a; Rm.6,3-4.8-11; Mt.10,37-42 Avere fede non è riducibile al fare del bene agli altri, ma la fede è avere la certezza di essere in comunione con Dio, perché abbiamo deciso di vivere seguendo Gesù.
4.dom2ore10,30. 2Re.4,8-11.14-16a; Rm.6,3-4.8-11; Mt.10,37-42 Il credere nei confronti di Gesù significa che da parte nostra diciamo con sincerità: mi fido di te; è una consegna a Lui, perché solo in Lui hai la certezza di Dio.
5.lun3. Ef.2,19-22; Mc.14,66- 72 Perdere la vita, significa che se tu vivi la fedeltà a Gesù non sarai sicuramente ben voluto, perché è difficile accettare che Gesù è l’unica certezza di Dio.
6.mar4. Gen.19,15-29; Mc.15,1- 20 Gli anticristo sono coloro che negheranno a Gesù l’assoluta verità, cioè negheranno a Gesù l’essere IL CRISTO, quindi negano in Lui la certezza di Dio.
7.mar4biella. Gen.19,15-29; Mt 8,23-27 Lo stare con Gesù è una decisione che deve derivare dalla volontà di riconoscere in Gesù la certezza della conoscenza di Dio, e solo in Lui.
8.mer5. Gen.21,5.8-20; Mc.15,21-32 I sommi sacerdoti sono riusciti a strappare al popolo la fiducia in Gesù, mostrando come adesso sulla croce Dio non viene a liberarlo, perciò era davvero un impostore.
9.gio6. Gen.22,1-19; Mc.15,33-41 Il centurione che riconosce che Gesù è davvero Figlio di Dio, coglie il mistero di Gesù e perciò questo indica come il centurione ha il cuore capace di accogliere la rivelazione.
10.ven7. Gen.23,1-4.19; 24,1-8.62-67; Mc.15,42-47 Il sepolcro è solo il luogo dove finisce il nostro corpo mortale, ma il sepolcro non è la fine: i sepolcri si aprono, perché la nostra vita è per sempre anche senza la terra.
11.sab8. Gen.27,1-5.15-29; Mc.16,1-8 L’uomo non può arrivare a capire la risurrezione, anzi la risurrezione sconvolge la mente dell’uomo; solo la rivelazione può farci conoscere la risurrezione.

12.sab8ore17. Zc.9,9-10; Rm.8,9.11-13; Mt.11,25-30 La ricostruzione del tempio è il segno della volontà di restaurare la fede di Israele, di ritornare alla sicurezza dell’Unico e Vero Dio.

13.dom9ore8. Zc.9,9-10; Rm.8,9.11-13; Mt.11,25-30 Poiché abbiamo creduto e abbiamo accolto l’annuncio di Gesù con la volontà di conformare a Lui tutta la nostra vita, abbiamo in noi lo Spirito di Dio.
14.dom9ore10,30. Zc.9,9-10; Rm.8,9.11-13; Mt.11,25-30 Per capire se siamo guidati dallo spirito della carne che è la presunzione o dallo Spirito di Dio dobbiamo guardare a come ci relazioniamo con le persone e con le situazioni.
15.dom9.intercessione. Zc.9,9-10; Rm.8,9.11-13; Mt.11,25-30 Dobbiamo entrare in noi stessi per poter capire davvero se in noi la nostra fede gode della vera purezza che è solo la Verità.
16.lun10. Gen.28,10-22a; Mc.16,9-20 Noi dobbiamo credere che Gesù è risorto; noi abbiamo questa verità, grazie alla testimonianza degli apostoli: è la tradizione apostolica la garanzia di questa verità.
17.mar11. Pr.2,1-9; Gv. 15,1-8 Dio consegna la sua conoscenza perché gli uomini possano riconoscerlo; ma è consegnata solo a Gesù, il Figlio suo; solo in Lui è possibile avere certezza di Dio.
18.mer12. Gen.41,55-57; 42,5-7a.17-24a; Mt.3,1-12 Giovanni sta chiedendo col suo battesimo la conversione, che consiste nell’avere in se stessi il sincero desiderio di giungere alla vera conoscenza di Dio, per fare il suo volere.
19.gio13. Gen.44,18-21.23b-29; 45,1-5; Mt.3,13-17 La voce dal cielo nel battesimo di Gesù sta a indicare che, in Gesù, Dio si fa conoscere agli uomini; è Dio che prende la natura umana, è l’unico Dio!
20.ven14. Gen.46,1-7.28-30; Mt.4,1-11 La tentazione rivolta a Gesù ha come obiettivo di staccare Gesù dalla totale dipendenza dal Padre suo per orientarlo alla dipendenza dalle realtà terrene.
21.sab15. Gen.49,29-33; 50,15-26a; Mt.4,12-17 Chi cerca Dio, dà prova della sincerità di questa ricerca solo se riconosce Gesù, come Colui che Unico ti può garantire lo stare con Dio.











22.sab15ore17. Is.55,10-11; Rm.8,18-23; Mt.13,1-23 L’invito di Dio è di non mettere il denaro a fondamento del benessere, perché il denaro è tiranno, è una forza diabolica, ma chi dà certezza è solo la forza di Dio.
23.dom16ore8. Is.55,10-11; Rm.8,18-23; Mt.13,1-23 Il cristiano è colui che ha conosciuto la Verità, perché ha conosciuto Gesù; la verità che Gesù consegna è che solo aderendo a Lui che si diventa Figli di Dio.
24.dom16ore10,30. Is.55,10-11; Rm.8,18-23; Mt.13,1-23 La parabola del seminatore riguarda la disponibilità dell’uomo di accogliere Gesù come Unica certezza di Dio: i terreni sono proprio il simbolo dei diversi stati di accoglimento.
25.lun17. Es.1,8-14.22; Mt.4,18-25 La predicazione deve essere un annuncio che è recepito solo da chi cerca sinceramente Dio; l’insegnamento deve aiutare a calare nella vita l’annuncio.
26.mar18. Es.2,1-15; Mt.5,1-12 La beatitudine è lo stato che deve caratterizzare i suoi discepoli; la beatitudine è lo stato dei discepoli che godono pienamente della conoscenza di Dio.
27.mer19. Es.3,1-6.9-12 Mt.5,13-16 I discepoli sono il sale, nel senso che portano il sapore e il sapore è Gesù; sono la luce, nel senso che portano la luce e la luce del mondo è Gesù.
28.gio20. Es.3,13-20; Mt.5,17-20 La legge serve a stabilire il modo di relazione conforme al volere di Dio, ma ora io sono venuto a dare compimento nel senso che ora l’obbedienza a Dio è solo seguire Gesù.
29.ven21. Es.11,10-12,14; Mt.5,21-26 Non si uccide solo quando "uccidi" una persona, ma l’uccidere è non riconoscere l’immagine di Dio che è in ogni uomo, tanto più se vive nel tuo stesso Spirito di Gesù.

30.sab22. Es.12,37-42; Mt.5,22-32 L’adulterio è ancora una forma di uccisione, perché l’adulterio è il risultato della forza del desiderio che spinge al possedere: è l’uccisione.
31.sab22ore17. Sap.12,13.16-19; Rm.8,26-27; Mt.13,24-43 La nostra umanità ormai è perversa, perché l’uomo non agisce più nel rispetto della dignità umana, ma agisce solo in forza del proprio profitto: è la rovina dell’umanità.

32.dom23ore8. Sap.12,13.16-19; Rm.8,26-27; Mt.13,24-43 La debolezza sta nel fatto che l’uomo sente la necessità di stabilire un rapporto con Dio, ma non ha la sicurezza della conoscenza; solo  in Gesù l’uomo trova la sicurezza .
33.dom23ore10,30. Sap.12,13.16-19; Rm.8,26-27; Mt.13,24-43 Il progetto di Dio sull’umanità è quello della felicità dell’uomo; la causa del malessere è solo il diavolo che allontana l’uomo dalla certezza che solo in Dio è il benessere.
34.lun24. Es.14,5-18; Mt.5,33-37 La religiosità ci espone allo spergiuro, perché con gli atti religiosi si ha la presunzione di convincere Dio a ritenerci giusti.
35.mar25. 2Cor 4,7-15; Mt.5,38-42 Gesù si è sempre posto in ogni momento, anche quando venne flagellato, coronato di spine, crocifisso, in modo di porre non se stesso ma la presenza del Padre suo.
36.mer26. Es.16,1-5.9-15; Mt.5,43-48 Amare i nemici significa offrire sempre,  anche a chi si comporta male contro di te, in modo che l’altro veda il comportamento di Gesù, che è il comportamento di Dio.
37.gio27. Es.19,1-2.9-11.16-20b; Mt.6,1-4 La nostra cultura ci spinge sempre verso la visibilità, perché la ricerca è l’approvazione del consenso della gente; Gesù indica che il gradimento a Dio sta nel segreto.
38.ven28. Es.19,1-2.9-11.16-20b; Mt.6,5-15 La preghiera non va confusa con le preghiere, ma è lo stato interiore che deve essere uno stato di preghiera che è dialogo interiore, personale ma sincero con Gesù.
39.sab29. Es.24,3-8; Mt.6,16-18 La tendenza alla visibilità è l’espressione dello spirito della carne, perché rafforza l’ambizione, la presunzione, l’affermazione di sé.

40.sab29ore17. 1Re.3,5.7-12; Rm.8,28-30; Mt.13,44-52 Chi deve stabilire la giustizia in mezzo al popolo cristiano deve attingere la saggezza da Dio; noi politicamente siamo idolatri, perché la giustizia degli uomini non è da Dio.

41.dom30ore7,45. 1Re.3,5.7-12; Rm.8,28-30; Mt.13,44-52 La fatica umana consiste nello sperimentare la forza della nostra umanità che non si pone come aiuto, ma come ostacolo al riconoscimento di Dio.
42.dom30ore10,30. 1Re.3,5.7-12; Rm.8,28-30; Mt.13,44-52 Amare Dio vuol dire avere in noi la decisione di consegnare il nostro essere a Dio; amare Dio non vuol dire fare qualcosa per Dio, ma come è impostato il tuo essere.
43.lun31. Es 32,15-24.30-34; Mt.6,19-23 Porre il tesoro nel cielo, significa porre la sicurezza del nostro agire, del nostro vivere solo in Dio. In Lui solo deve essere la nostra sicurezza.


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