Parrocchia Mosso Santa Maria

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San Carlo

Gli oratori

Oratorio di San Carlo e
la devozione della Valle al gran Santo



             Sorgeva sulla piazza della chiesa parrocchiale  ed era sede della confraternita omonima, i cui membri portavano, come divisa, un lungo camice bianco.  Non crediamo di esagerare affermando che la fondazione di questa confraternita risale a pochi anni dopo la morte del grande Vescovo milanese. Infatti il decreto di erezione e di aggregazione della confraterenita alla primaria di Roma è del 1612,

 

Dipinto ritraente S. carlo, conservato in canonica

ma, come il decreto stesso accenna, esisteva già da alcuni anni e ad essa erano aggregati in gran numero gli abitanti.  
                 In questa devozione così antica verso S. Carlo, non si  avrebbe un'altra conferma della tradizione diffusa  nel nostro popolo del passaggio di questo Santo, allorchè si recava a Varallo? Sulla Rovella, a metà strada da Banchette a Valle Mosso, esiste una cappelletta  che si vuole costrutta nel luogo stesso in cui S. Carlo  si sarebbe fermato per riposarsi dal lungo viaggio. In  quasi tutti i paesi della vallata S. Carlo gode di una  speciale venerazione e a lui sono dedicate devote  cappelle.
               La Vis. Past. del 1661 dà dell'oratorio di S. Carlo di Mosso la seguente descrizione: «Visitavit oratorium S.ti Caroli quod est de novo constructum. Presbiterium est fere perfectum, fornicatum et calce bene linitum et pavimentatum. Adest magna tabula in  forma iconae ubi adest elleganter depicta imago. Ultra presbiterium adsunt duo sacella quorum alter...

Affresco dal soffitto della cappella di San Carlo, ormai chiusa e in disuso, a fianco della chiesa parrocchiale.

 

in  cornu Evangelii est perfecte constructum, fornicatum  et pavimentatum, calce bene linitum cum icone elleganti ubi adest depicta imago B. Virginis et hinc inde Sanctorum Josephi et Bernardi..., et alter... in  cornu Epistolae nondum est completum cum fornice  et parietes comparent adhuc rudes» (quest'ultimo  altare fu poi dedicato ai SS. Giovanni Battista e  Ignazio). Ma ancora nel 1692 l'oratorio non era ultimato,  tanto che la Vis. Past. di tale anno così annota:  « ...jamdiu inceptum tegulis coopertum sed non per Oratorium hoc constructum fuit et perfici  debet sumptibus, hominum et particularium huius  loci » (Idem: Vis. Past. 25-IX-1692).
                 Più tardi venne ricostruito in forme più ampie, con cinque altari. Il campanile, trovandosi pericolante fu ricostruito nel 1772. Non molti anni fa  chiesa e campanile furono demoliti per costruire  l'Ospedale.


 

Dipinto ritraente S. carlo, conservato in canonica

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