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Febbraio 2017

Sante Messe > La Parola nell'Eucarestia




Marco  e  altro
(cliccare sulle singole voci per l'ascolto)


1.mer1. Eb.12,4-7.11-15; Mc.5,1-20 Il diavolo non vieta la conoscenza di Gesù, anzi lo fa conoscere, ma spingendo l’uomo ad allontanare Gesù, perché potrebbe essere per l’uomo un danno.

2.gio2. Ml.3,1-4; Eb.2,14-18; Lc.2,22-40 Il Figlio di Dio che assume la dimensione umana ha dovuto essere sottoposto alla sofferenza, strumento con cui il diavolo mette alla prova l’uomo: ma Gesù lo vince.
3.ven3. Eb.13,1-4; Mc.5,21-34 Dio interviene sempre in tutto quello che serve alla nostra vita, ma perché questo si attualizzi è necessario che in noi ci sia quella fede che ci fa riconoscere Dio in Gesù.
4.sab4. Eb.13,15-17.20-21; Mc.5,35-43 La nostra fede deve essere solida, perché sia tale è necessario capire che la radice della nostra fede è il riconoscere solo in Gesù la potenza di Dio.
5.sab4ore17. Is.58,7-10; 1Cor.2,1-5; Mt.5,13-16 Noi non possiamo pensare ad un rapporto con Dio basato sulla convinzione che noi dobbiamo conquistare Dio, ma la sua conoscenza è data a chi ha la purezza del cuore.
6.dom5ore8. Is.58,7-10; 1Cor.2,1-5; Mt.5,13-16 Nessuno può consegnare alla gente la conoscenza del mistero di Dio, ma solo l’Apostolo che parla non per sapienza umana, teologica, ma per rivelazione.
7.dom5ore10. Is.58,7-10; 1Cor.2,1-5; Mt.5,13-16 L’annuncio del mistero deve avvenire solo col linguaggio che proviene dallo Spirito di Gesù che consegna per rivelazione la conoscenza di Dio.
8.lun6. Gen.1,1-19; Mc.6,1-6 Il mistero di Gesù è capire che in Lui c’è la presenza certa e totale di Dio; ma per riconoscere questo è necessaria la sapienza di Dio comunicata alla mente dell’uomo.
9.mar7. Gen.1,20-2,4a; Mc.6,7-13 Gesù per liberare l’uomo dal potere del diavolo annuncia la sua Parola, perché con la sua parola comunica la presenza di Dio, che sconfigge il diavolo.
10.mar7biella. Gen.1,20-2,4a; Mc.7,1-13 Dobbiamo superare la fede fondata sulla teologia, per arrivare alla fede vera, quella che ha il suo fondamento sullo Spirito di Gesù.
11.mer8. Gen.2,4b-9.15-17; Mc.6,14-29 I Cristiani che non vivono in coerenza al vangelo di Gesù, tradiscono Gesù, perché non hanno radicato il timore di Dio, perciò non riconoscono Gesù.
12.giov9. Gen.2,18-25; Mc.6,30-44 Se la folla cerca Gesù perché lo vuole ascoltare; così facendo la folla dimostra di aver capito che in Gesù c’è davvero la presenza di Dio.
13.ven10. Gen.3,1-8; Mc.6,45-52 I discepoli che scambiano Gesù come un fantasma che cammina sulle acque, mostrano ancora una volta l’incapacità di riconoscere il mistero di Gesù.
14.sab11. Gen.3,9-24; Mc.6,53-56 Toccare il mantello di Gesù, significa dire che quella gente aveva compreso l’identità di Gesù, che è la vita stessa di Dio, di cui il mantello è simbolo.
15.sab11ore17. Sir.15,16-21; 1Cor.2,6-10; Mt.5,17-37 Se c’è il nostro io non possiamo essere capaci di meditare, perché la meditazione è porsi nell’ umiltà interiore per essere pronti a obbedire allo Spirito di Gesù in tutto.
16.dom12ore8. Sir.15,16-21; 1Cor.2,6-10; Mt.5,17-37 L’annuncio del Vangelo deve portarci alla conoscenza di Gesù, perché è solo nella conoscenza di Gesù che hai certezza della conoscenza di Dio.
17.dom12ore10famiglia. Mt. 13,44-46 Le persone che pensano di avvicinarsi a Dio senza passare attraverso Gesù sono coloro che appartengono a tutte le religioni, ma non avranno mai la conoscenza di Dio, perché è solo in Gesù.
18.dom12intercessione. Sir.15,16-21; 1Cor.2,6-10; Mt.5,17-37 E’ necessario rivedere la nostra fede, per capire se è una fede fondata sulla teologia o sullo Spirito di Gesù, perché solo questa è la vera fede.
19.lun13. Gen.4,1-15-25; Mc.7,1-13 Nella comunità cristiana se viene a mancare l’annuncio del vangelo, e il Vangelo non sono i Vangeli, ma il Vangelo è rendere ancora presente Gesù, perché gli uomini lo riconoscano e lo accolgano.
20.mar14. Gen.6,5-8.7,1-3-5.10; Mc.7,14-23
Noi abbiamo la responsabilità di capire dove sta il principio della purità; il principio è la conoscenza di Dio per poterlo obbedire; e questo avviene grazie al dono dello Spirito.
21.mer15. Gen.8,6-13.20-22; Mc.7,24-30
Le nostre intenzioni sono la parte di noi più esposta all’azione del diavolo; per questa ragione è necessario avere in noi la Sapienza di Dio per orientare le nostre intenzioni.
22.gio16. Gen.9,1-13; Mc.7,31-37
Il sordomuto è simbolo dell’uomo che è sordo, nel senso che l’’uomo non è più grado di sentire Dio; muto perché non avendo la conoscenza di Dio non può agire secondo il suo volere.
23.ven17. Gen.11,1-9; Mc.8,1-10
La fede non è quella che può nascere dal segno che tu hai chiesto come prova, ma la fede è quella che deve riconoscere il segno che Dio pone: per noi è Gesù!
24.sab18. Eb.11,1-7; Mc.8,11-21
Il lievito dei farisei da cui devono stare attenti i discepoli di Gesù è il loro insegnamento, la loro dottrina che non permette di riconoscere il mistero di Dio.

25.sab18ore17. Lv.19,1-2.17-18; 1Cor.3,16-23; Mt.5,38-48 La santità è lo stato di ognuno di noi, quando in tutto il nostro agire ci impegniamo a   far sì che tutto il nostro agire sia in obbedienza allo Spirito di Gesù: il Santo!
26.dom19ore8. Lv.19,1-2.17-18; 1Cor.3,16-23; Mt.5,38-48
Essere uomini spirituali significa fare come ha fatto Gesù: il suo agire è solo obbedienza al Padre suo; il nostro agire deve essere obbedienza allo Spirito di Gesù: così il nostro agire è spirituale.
27.dom19ore10. Lv.19,1-2.17-18; 1Cor.3,16-23; Mt.5,38-48
La perfezione di sta nell’essere amore; e essere amore vuol dire agire sempre nella volontà di far vivere; l’amore è trasmissione di vita è far sì che da te esca solo ciò che fa vivere.

28.lun20. Sir 1,1-10; Mc.8,22-26La folla che segue Gesù vuole essere testimonianza che essa capisce che la dottrina di Gesù dà visibilità di Dio, ciò che invece la dottrina dei Farisei non dà.
29.mar21. Sir.2,1-13; Mc.8,27-33
Se la croce di Gesù è segno di fallimento per il successo umano, ma la fede ci porta a capire che il vero successo presso Dio è proprio il fallimento terreno.
30.mer22. 1Pt.5,1-4; Mc.8,34-9,1
Rinnegare se stessi significa vivere secondo il Vangelo di Gesù; questo avrà come conseguenza il rinnegamento di sé, nel senso che in tutto tu sarai in Dio e non più in te stesso.
31.gio23. Sir.5,1-10; Mc.9,2-13 La trasfigurazione è la manifestazione di Gesù nel suo essere Dio, in Lui c’è tutta la pienezza di Dio e in Lui c’è il compimento della Legge e dei profeti.
32.gio23perlamortediLucaBonino. Sap.4,7-11a.13-16; Mt.18,1-5.7
Il bambino ha in sé la predisposizione a comprendere la presenza dello Spirito, quello spirito che è il voler sentire nella propria vita la presenza di Gesù, che è Dio.
33.ven24. Sir.6,5-17; Mc.9,14-29
Dobbiamo costruire l’atteggiamento della fede; ma questa costruzione deve partire dalla convinzione che in Gesù v’è tutta la volontà di Dio e a Lui solo deve esserci l’obbedienza.
34.sab25. Sir.17.1-13; Mc.9,30-37
La mentalità farisaica è quella che con arroganza vuole dichiararsi giusta davanti a Dio; e questa mentalità rischia di intaccare anche i discepoli di Gesù: discutono chi deve essere il più grande.
35.sab25ore17. Is.49,14-15; 1Cor.4,1-5; Mt.6,24-34
I poteri umani affievoliscono sempre in noi la certezza che Dio non ci abbandona, anche se questi poteri vogliono farci credere l’abbandono di Dio.
36.dom26ore8. Is.49,14-15; 1Cor.4,1-5; Mt.6,24-34
Dobbiamo abituarci ad entrare in noi stessi per capire se davvero vogliamo seguire Gesù e consegnarci a Lui o se siamo ancora vincolati a noi stessi.
37.dom26ore10famiglia. Mt.13,47-51
Gesù è la grande rete che Dio ha gettato nel mondo per richiamare gli uomini ad avvicinarsi a Lui, fonte di vita.
38.lun27. Sir.17,20-28; Mc.9,38-50
Il discepolo deve avere in sè il sale; ma il sale deve avere il sapore e il sapore è la presenza di Gesù; perciò il sale è la presenza di Dio, ma il sapore è Gesù, in senso della Verità di Dio.
39.mar28. Sir.35,1-15; Mc.10,1-12 F
arisei, Scribi sono quelli che rappresentano il pensare secondo gli uomini, cioè insegnano Dio solo con la loro teologia, secondo la loro tradizione: non conoscono quindi Dio, infatti rifiutano Gesù.



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